Insomma questo "hype" per il nuovo disco dei "Fontaines D.C."? Tempo perso? No. Non del tutto, almeno.

Grian Chatten aveva lasciato qualche briciola, qua e là da seguire. Nel suo album solista, "Chaos for the Fly", è stato uno dei migliori del 2023. Nel 2024, avaro di roba fine, da lì, da quella cupezza molto pop(ular) in alcuni suoi accenti, in quelle briciole appunto, troviamo il percorso fino a questo "Romance." Essendo opera del gruppo è fortemente influenzato da un desiderio: quello di fare un salto. Appunto arrivare a quella summa di musica più agevole che il loro frontman ha già sperimentato.

Da bravi Irlandesi, però, non mollano del tutto gli ormeggi. Lasciano sempre sul limitare l''orizzonte della sfolgorante carriera che hanno avuto fino a "Skinty Fia", che ancora sapeva di casa, birra e party un po'' grezzoni. La verbosità di chi racconta se stesso oggi lascia il passo a più immediati quadri di vita, amore e ballo. Da qualche parte, che per fortuna ho scordato, qualcuno ha chiarito che almeno un paio di riff sono "alla Coldplay."

Un sobbalzo, perchè, tutto sommato, certe ritmiche più o meno sfiorano l''argomento, ma questa band è troppo fiera e troppo figa per farsi fregare. A me sembra di sentire echi di post-punk, altrochè (lo shoegaze ce lo giochiamo al prossimo post.)

Canzoni che se non sono orecchiabili fino in fondo è perchè, tirando le somme, non credo che il messaggio che veicola la loro musica sia quello di una calma, piatta giornata all''inglse. Resta quel vezzo, quella smorfia, quel particolare che non rendono la superficie lineare. Anche perchè, sotto, la carica rock c''è, bella vivida.

Sì, un bel dischetto, affatto banale. L''hype ce lo giochiamo venerdì anche per Nick Cave? Dai.